Planano sopra l’oblio
in tenera sfida d’ali
gl’istanti stati più veri
fedeli brevi.
Maestra d’iperboli
la memoria
si libra su refoli lievi
di antiche visioni.
Tra le spighe fiammeggia
un fiore scarlatto
e s’apre nudo all’avido bacio dell’ape.
Sortilegio di brividi un desiderio
s’espande sui campi ondeggianti
di messi mature
al tocco leggero del vento.
E brucia
e arde
e avvampa.
Prodigio d’attimi veri
brevi fedeli
su cui l’anima plana
caparbia testarda
finché si fa brina quel soffio.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
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