Cielo azzurro
occhi riflessi
lì
nel mezzo
un dipinto color pace
tu
mio tetto.
Tu
mio tetto
e non è solo un detto
mio rifugio cercato.
Rammento quando
quel temporale di nome fato
da te mi ha scaraventato.
Ricordo un diluvio non ordinato
che malgrado tutto ho accettato
acqua a catinelle
tuoni e lampi sulla pelle
era
il mio tributo da pagare.
Una tassa presentata
da una tempesta.
Un dovuto
senza sconto
e lo dimostrava
l’acqua in abbondanza
che si scatenava ad oltranza
nella mia cercata speranza.
Quella speranza
tanto attesa
che un ricovero nel mio cammino
potessi trovare
e in te
quel pregare si è dato da fare.
Ora guardo il cielo
l’azzurro immenso
fa da sfondo a una locanda
mia baita
mia calma
di una bufera passata.
Il Supremo a me ti ha destinata
la mia anima ti sei conquistata
e con la pace assaggiata
lungi da me il pensier
di star lontano da te
mia fede
mia ... quiete.
u cuntadin | Poesia pubblicata il 15/04/18 | 952 letture |
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I commenti dei lettori alla poesia:
Non ho parole, e bellissima, una quiete dopo la tempesta, un amore inizia con fulmine e pioggia, ma poi tutto finisce, torna il sereno, e vedi l’azzurro del cielo . La musica è dolcissima si compensa bene con le parole . (Damiana lauriola)