Di
un’incorporea Bellezza
l’eterno linguaggio
ancora
comprendevo.
Senza timore
ciò
che in quell’istante fatidico
divenne
io
nel Fiume del Tempo
ancora una volta
trepidante
si tuffò.
Dolce
e vigoroso
era il suo fluire
che
di infinite
indistinguibili
lacrime d’Amore
il sapore
aveva.
Marco Forti | Poesia pubblicata il 18/11/19 | 128 letture | 1 commenti |
Nota dell'autore:
«Immergersi ripetutamente nel Fiume del Tempo e poi uscirne, portando con se l’essenza indistruttibile d’ogni esperienza, dalle più terribili alle più dolci e profonde. Forse è questo il senso più autentico di ciò che chiamiamo nascita e morte, che altro non definiscono se non l’ingresso e l’uscita dallo Spazio Tempo, perché la Vita è ininterrotta è comprende tutto ciò che"precede" il Tempo e lo "segue". Scavando nei recessi più intimi della mia memoria, una sensazione mi sovviene, che solo alle lacrime d’amore potrei paragonare.»
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
I commenti dei lettori alla poesia:
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«Molto belle, dolcissime e profonde, sia la poesia, sia la nota: è vero, tutto l’Universo (anche prima dello Spazio Tempo e dopo il Tempo che ci è destinato) è governato dall’Amore e a noi, piccoli protagonisti di un tempo breve, è solo dato assaporare una struggente nostalgia d’Amore per quello che ci precede e quello che di noi sarà. Tanto apprezzata!» carla vercelli(19/11/2019)
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